Nomadi Digitali e sostenibilità

C’è ormai una folta generazione di nomadi digitali, figure professionali altamente preparate, formate e aggiornate, che non hanno una sede di lavoro fissa, ma che lavorare da remoto, da casa, dal bar, da uno spazio coworking, ovunque insomma vi sia una connessione internet.

 

In molti casi si tratta di persone che si sono praticamente inventate un lavoro o che hanno avuto l’ambizione di riuscire a trasformare una tipologia di lavoro già esistente in versione 2.0, sfruttando le nuove tecnologie a loro vantaggio. Ci sono, ad esempio, persone amanti della scrittura che sono diventate scrittrici per il web, eccellenti avvocati che hanno deciso di offrire consulenze direttamente online oppure psicoterapeuti che offrono sedute direttamente via Skype così che sia possibile offrire supporto anche a coloro che vivono distanti o a coloro che non se la sentono di uscire di casa.

 

In altri casi si tratta di persone che hanno invece deciso di sfruttare il loro talento in ambito informatico e che, dopo aver seguito eccellenti corsi di formazione, hanno avuto la possibilità di lavorare direttamente da casa. Pensiamo ad esempio a coloro che hanno deciso di seguire un corso CCNA che ha consentito di diventare gestori di reti LAN: direttamente da casa possono offrire consulenza alle aziende oppure possono gestire da remoto le reti dei loro clienti.

 

I nomadi digitali affermano di essere più che soddisfatti della loro situazione, perché hanno libertà di orari, perché sentono di poter modulare il lavoro in base alle loro specifiche esigenze, perché non hanno la necessità di mettere su una maschera ogni giorno in ufficio davanti a colleghi e superiori, bensì hanno la libertà di essere sempre se stessi e di non dover mai mascherare ciò che provano. Non solo, i nomadi digitali affermano di essere più che soddisfatti della loro condizione lavorativa anche perché consente loro di vivere in modo eco-sostenibile.

 

Sì, avete capito bene, essere un nomade digitale significa anche riuscire a non avere un impatto negativo sull’ambiente in cui viviamo e seguire uno stile di vita più genuino.
Come? Eccovi spiegati i motivi a nostro avviso più importanti:

  • Essere un nomade digitale significa lavorare da casa o da altri luoghi facilmente raggiungibili, senza la necessità di prendere l’auto e di creare quindi inquinamento.
  • I nomadi digitali non hanno una sede di lavoro al di fuori della loro abitazione, sede che spesso comporta un intenso spreco di energia, magari perché è necessario accendere i condizionatori in estate o il riscaldamento in pieno inverno, magari perché per illuminarla a dovere sono necessarie molte lampade accese contemporaneamente e simili.
  • I nomadi digitali possono lavorare anche all’aperto, senza sprecare quindi energia in quanto capaci di sfruttare al meglio il potere della luce naturale del sole, con la possibilità di stare a diretto contatto con la natura, cosa questa che comporta rilassamento, allontanamento dello stress, benessere e concentrazione.
  • I nomadi digitali possono lavorare senza fretta, con la possibilità quindi anche di fare le commissioni necessarie per il proprio quotidiano a piedi oppure in bicicletta, evitando di inquinare e facendo allo stesso tempo anche un po’ di sana attività fisica.
  • I nomadi digitali non sono costretti a mangiare fuori casa chissà dove, dovendo accontentarsi di prodotti confezionati, di prodotti che creano inquinamento, di prodotti i cui ingredienti non sono gestiti in modo responsabile. Possono mangiare direttamente a casa ogni giorno e hanno eventualmente tutto il tempo necessario per poter andare in un ristorante o in un bar che considerano sostenibile dal punto di vista ambientale.
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