Daegyu Kim

Il legno, un materiale semplicemente incredibile. È un materiale che da sempre l’uomo è solito utilizzare nell'architettura e nel design. Versatile, ricco di calore, con una resa estetica eccellente, durevole a lungo nel tempo, sono queste alcune tra le sue più importanti caratteristiche. 

 

Il legno poi è un materiale naturale, ecosostenibile. Non è esattamente così però che stanno le cose. È fondamentale ricordare infatti che i legni più utilizzati, più inflazionati, possono in realtà comportare non pochi problemi ambientali. Primo fra tutti ovviamente il rischio disboscamento di alcune aree naturali del nostro pianeta, con la conseguente distruzione di habitat. Ecco perché si sta cercando di far sì che nel settore dell’architettura e del design facciano la loro comparsa legni meno inflazionati, meno utilizzati, di conseguenza sostenibili. 

 

In prima linea nella promozione del legno sostenibile, troviamo l’AHEC - American Hardwood Export Council. Quest'anno AHEC ha collaborato con il London Design Festival. Insieme hanno reso possibile il progetto Designposts. Andiamo insieme a scoprire di cosa si tratta.

 

Il progetto Designposts del London Design Festival 2021

Il progetto Designposts ha visto scendere in gioco studenti e neolaureati, 10 in tutto, della London Metropolitan University e della Bartlett School of Architecture della UCL. Ad ognuno di loro è stato chiesto di rappresentare con una scultura in legno sostenibile un quartiere di Londra. La realizzazione dei progetti è stata possibile grazie alla collaborazione di alcuni importanti nomi britannici del settore arredamento, Benchmark Furniture, Sebastian Cox e Jan Hendzel Studio. 

 

Obiettivo dichiarato del progetto, quello di far sì che i legno poco conosciuti, poco utilizzati, sostenibili potessero essere sotto gli occhi di tutti. Il progetto aveva come obiettivo anche quello di offrire ai giovani designer londinesi la possibilità di mostrare il loro talento, un talento che purtroppo negli ultimi 18 mesi non ha avuto molte occasioni di mostrarsi. Sì, perché la pandemia ha chiuso fiere, esposizioni, mostre, eventi. Perché la pandemia ha ridotto la presenza in aula degli studenti di design. È stato ridotto soprattutto l’accesso ai laboratori. Difficile riuscire a fare esperienza diretta insomma, un periodo complesso che gli studenti hanno dimostrato però di saper superare senza difficoltà con questi progetti davvero ricchi di fascino. 

 

Non solo, il progetto ha permesso di trasformare Londra in un museo a cielo aperto, un museo che ha portato alla luce alcune delle caratteristiche distintive dei distretti del design londinesi. La storia, la personalità, le peculiarità dei distretti sono venute alla luce in tutto il loro splendore.

 

Alcune delle bellissime realizzazioni del progetto Designposts

Tra le bellissime realizzazioni del progetto Designposts quella di Daegyu Kim, che ha visto come protagonista il distretto di The Design Museum e che è stata possibile grazie alla produzione di Benchmark Furniture. Il designer ha utilizzato lunghi tubi e blocchi in quercia rossa americana per dare vita a archi e finestre in forma astratta. Uscendo dalla metropolitana, ecco che quest’opera si mostra creando un impatto sensoriale che ha davvero dell’incredibile. Le venature della quercia rossa americana sono state messe in risalto al meglio. Il legno è stato lasciato allo stato grezzo. Ha una nuova destinazione d’uso infatti dopo il festival, un hotel per insetti. In questo modo sì che si evitano gli sprechi e si offre un valido aiuto al pianeta in cui viviamo. 

 

Ricordiamo poi anche Darta Shokrzadeh. La scultura è dedicata al distretto Southwark ed è realizzata da Jan Hendzel Studio. Darta ha trascorso molto tempo tra le strade del distretto prima di dare vita al suo progetto. Durante il suo peregrinare ha scattato molte fotografie che sono parte integrante del progetto stesso, un progetto che mira a mettere in luce la folla, il trambusto, il dinamismo e l’energia di questa zona della città, caratterizzata da una vivacità multietnica incredibile. Darta ha dato vita ad una struttura che assomiglia ad un albero, con una colonna centrale a 12 lati e con 12 doghe. Le doghe sono state debitamente lavorate, in modo che si venissero a creare delle fessure, e sono state inserite attorno al bordo superiore della struttura. Il tronco sostiene dei bracci che rendono 24 personaggi di Peckham. I personaggi sono stati tagliati a CNC e rifiniti a mano. Di grandi dimensioni ma semplice dal punto di vista estetico, questa è una scultura che ha un impatto davvero intenso e che sa stupire il visitatore. 

 

Questi sono solo due esempi di sculture nate in seno al progetto Designposts del London Desing Festival 2021. Sono sufficienti a far comprendere la grandezza di queste realizzazioni e la loro importanza.

 

Daegyu Kim
Credits: Thom Atkinson

 

Darta Shokrzadeh
Credits: Thom Atkinson

 

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