Monopattino elettrico in città

Dal periodo della pandemia da Covid, un nuovo mezzo di trasporto ha trasformato radicalmente il modo in cui le persone si muovono: il monopattino elettrico. Con l’obiettivo di rendere gli spostamenti più veloci, convenienti e sostenibili per l’ambiente, questi nuovi veicoli stanno trovando un impiego sempre più frequente tra i cittadini desiderosi di evitare il traffico urbano. Tuttavia, mentre in molti casi si tende a celebrarli come una delle innovazioni green più riuscite, il rovescio della medaglia racconta invece di problemi legati alla sicurezza stradale e alla loro regolamentazione. 

 

Alcuni Paesi Europei hanno quindi messo a punto strategie molto diverse per disciplinare, e a volte frenare, il fenomeno. 

 

Il referendum di Parigi

In Francia, a Parigi, i monopattini elettrici sono stati oggetto di un referendum nell’aprile 2023 indetto dalla sindaca Anne Hidalgo. Come riportato dal quotidiano francese “Le Figaro”, quasi il 90% della popolazione parigina si è espresso contrario alla permanenza di questi veicoli nella capitale francese. Le argomentazioni a sostegno del “no” erano legate a diversi fattori: l’assenza di regolamentazione dei veicoli, i pericoli creati per i pedoni, la loro invasività su strade e marciapiedi. 

Da settembre quindi Parigi, una delle città dove si usavano di più i monopattini elettrici, è diventata la prima nella quale sono stati vietati. Il divieto riguardava soltanto i monopattini coinvolti nei servizi di sharing, circa 15 mila, che sono stati spostati in altre città francesi, tra cui Lille, ma anche altre come Copenaghen, Londra, Tel Aviv e Roma.

 

A Berlino nascono le aree per la sosta nel quartiere Mitte

La Germania ha attuato invece delle misure indirizzate a regolare maggiormente l’utilizzo di questi veicoli: a Berlino negli ultimi mesi sono comparse ben 100 aree di parcheggio, chiamate “Jelbi areas”, nel quartiere Mitte, zona centrale e fortemente turistica.

L’idea di dare vita a delle aree permanenti per la sosta dei mezzi elettrici a due ruote (non solo monopattini, anche scooters e bici elettriche) nasce dall’esigenza di “mettere ordine” ed evitare il parcheggio libero dei mezzi in giro per la città. 

I veicoli sono dotati di sistema GPS: è pertanto possibile rintracciarli e, se parcheggiati fuori dalle aree adibite alla sosta, chi ne ha noleggiato uno continuerà a pagarne l’utilizzo.

 

Le modifiche al Codice della Strada in Italia

Per quanto riguarda l’Italia, le recenti modifiche al Codice della Strada porteranno a dei cambiamenti nel settore dei monopattini elettrici. Tra le novità c’è l’obbligo del casco per tutelare l’incolumità di chi utilizza questi mezzi, il possesso di una targa per un’efficace e rapida identificazione del veicolo, l’assicurazione, la circolazione limitata alle strade urbane a 50 km/h e requisiti tecnici quali frecce e freni. 

Se da un lato queste misure si rivelano efficaci a responsabilizzare chi utilizza questi mezzi e consentire una mobilità urbana più sicura, dall’altro stanno già portando ad un progressivo calo dei noleggi: da nord a sud sono sempre di meno i veicoli elettrici a due ruote presenti nelle città.

 

L’avvento dei monopattini elettrici ha innegabilmente rivoluzionato la mobilità urbana, promuovendo un'alternativa veloce, conveniente e sostenibile. Tuttavia, spesso questi mezzi portano problemi di sicurezza alla circolazione e la loro regolamentazione si è resa necessaria. 

Come analizzato, i Paesi Europei hanno risposto in maniera differente alla sfida, con l'obiettivo di rendere sostenibile la mobilità urbana, non solo dal punto di vista ambientale ma anche dal punto di vista sociale. 

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